venerdì 26 aprile 2013

Crema di PEPERONI gialli

...a me non mi è mai piaciuta un gran chè la nutella (nocilla dalle mie parti...)
Io sul pane, ci ho voluto sempre del salato, tranne quando la nonna mi faceva delle fette di pane, bagnate col vino roso e coperte di zucchero! Quelle si che le mangiavo e ricordo che erano dolcine...

Ma tornando a oggi, e aprendo il mio frigo, ho scoperto un mondo di verdure e ho dedotto che per il momento non si fa la spesa, almeno fino che questo non si svuota un po'. 
Così è toccato il turno ai peperoni gialli che ingombravano assai. 
I peperoni gialli mi hanno sempre affascinata, hanno proprio un giallo solare, dire verso all'arancio, proprio il mio colore dell'anima, se voglio sentirmi bene e carica di energia basta che guardo una delle pareti di casa per sentirmi meglio, potrei dire che mi ricarica questo colore.
Non vi dico, quando questo colore, si mangia unto su una fetta di pane o ci si condisce una pasta o un riso!





Ingredienti per due vasetti:

5 peperoni gialli, maturi
1 cucchiaio d'olio extra vergine
1/2 cucchiaino di zucchero mascobado
sale q.b.


Lavare i peperoni, asciugarli e avvolgerli nella carta stagnola. Cuocerli nel forno fino che diventano morbidi e poi trasferirli dentro una sacchetto di plastica e chiuderlo, così sarà più facile spellarli.
Una volta raffreddati, e liberi dalla loro pellicina, trasferire nel baso del minipimer, aggiungere sale, l'olio e lo zucchero e frullare fino ad ottenere una cremina.




Note:
  1. Il pane nelle foto è il risultato degli scarti del lievito madre, con l'aggiunta di acqua e 200 gr di farina, 1 cucchiaino di sale e 2 cucchiai d'olio extra vergine. Impastato velocemente per 5 minuti, a mano, faccendone poi lievitare per 3 ore.
  2. I peperoni, cuocendo, lasciano andare la sua acqua, che rimane nella carta stagnola. Questa é saporita, la conservo e la uso aggiungendola nel brodo per fare il risotto, che poi condisco con questa crema ai peperoni e con tanto parmigiano gratugiato!


domenica 21 aprile 2013

CHILI and chocolat {un western per l'MTC...}

E anche questa volta è stato un'avventura! Assai più pericolosa della pancetta bollente sulla spalla... 
Ancora non si è ben capito, l'effetto che ha l'MTC su gli umani. Su di me, vi posso assicurare, ha un effetto euforico e di conseguenza benefico ogni volta che riesco a fare la ricetta del mese, e ci provo sempre... guai se qualcuno me lo impedisce! Chi è il pazzo che si metterebbe davanti un "doppio ariete" deciso a fare qualcosa? Non ci provate... Ecco visto che siamo in tema, immaginate un bisonte che viene verso di voi, sbuffando, lui non si sposta ve lo assicuro! 
Anche se questa volta il Chili con carne di Anne mi ha fatto sobbalzare dalla sedia, perché sono allergica, in modo assurdo al peperoncino... ma non ho detto di no! Appunto, testarda sono!
Ma questa volta è stata dura. E meno male che Anne l'aveva avvertito, e scritto in rosso fuoco, non a caso! Ventilare bene la casa...
Il bello è che ho respirato una ventata d'aria mentre portavo la  salsa dei peperoncini fuori in terrazzo. L'intenzione si che era quella di far ventilare bene la casa, eco perche ho aperto tutte le finestre... ed ecco che è bastato un colpo di vento. 
Risultato: non ho parlato per 30 minuti. E anche se il cozzaro poteva essere contento di questo fatto (zitta per mezza'ora) questa volta era spaventato pure lui! Diciamolo, non è bello vedere la propria moglie con gli occhi gonfi e rossi, respiro affannoso e tachicardia!
L'ultima cosa che ho detto (prima di ammutolire) è stato: portami al pronto soccorso...
Ma ho ripreso la calma. Mi sono lavata la faccia con il latte... perché non riesco a berlo, e come ci è stato detto anche qui il latte fa bene, e anche le cose pannose e burrose.
Ed ecco che mi sono cosparsa di burro la faccia e sono uscita in terrazzo. Non potete immaginare che scena!
Nel mentre, il cozzaro, si era messo le scarpe e andato a prendere la macchina!
Ma io cominciavo a respirare meglio, e l'idea di chiudermi in macchina fino in ospedale mi faceva più paura, così ho passato mezzora al fresco con la faccia a chiazze rosse e unta fino al collo! 
Finalmente mi è passata, ma mio marito dopo avermi visto così, ha sentenziato: "...questa volta, tu passi! "
ed io: Cosa? Naaaaaaaa!

E in serata ho cucinato il chili! E l'endomani a pranzo, lui l'ha mangiato! 
Io invece non ho rinunciato ne a las tortillas ne al contorno! Che vuoi? Che muoro?!




calabrese / pimiento delle Antillas / friarelli




CHILI and chocolate }


E' stato divertente pero, andare alla ricerca del "peperoncino proibito"... questa volta il cozzaro si è calato nella parte; (lui si sente anche un po' ammaaaricano) si è travestito da cowboy e mi è portato con ben si i suoi "75 cavalli",  a scovare questo frutto indemoniatamente picante! Abbiamo cavalcato per ben 3 ore, ci siamo fermati in diversi ranche e abbiamo incrociato diverse carabanne, ma alla fine l'abbiamo trovato in un
Fort Pugliese, nella frontiera che divide il territorio Milanese da quello Lodigiano. 
A anche questa volta siamo tornati a casa con un bel bottino, da leccarsi i baffi e bruciassi le ditta! Ma questo e altro, per dei veri cowboy questa è stata una vera passeggiata.

 




Ingredienti per due:

700 gr. di manzo
1 cipolla media
25 gr. di strutto
25 gr. di cioccolato fondente
(Ho aggiunto dell'acqua della cottura dei fagioli, ma mano che cuoceva, per fare in modo che non bruciasse e poter cuocere a lungo)

chili:
7 peperoncini calabresi
5 pimiento delle Antille (fratello dell'abanero)
5 friarelli 
(olio extra vergine per conservare la salsa avanzata)





Cominciamo dai fagioli! Quelli messi in ammollo il giorno prima, ai qualli cambio tre volte l'acqua (questa è una credenza mia...). 
Vano cotti in acqua fredda, con una foglia d'alloro e un pezzetto di alga combo, a fuoco lento e salando solo quando sono cotti e a fuoco spento. Non buttare l'acqua di cottura.


Per chi è allergico come me, munirsi di guanti e mascherina, perche si passa ai peperonici!!!
Pulirli con un panno un pò umido, asciugarli e avvolgerli in carta stagnola. Infornarli e cuocere per una 20 o trentina di minuti. Io ho fatto 3 fagottini uno per ogni tipo di peperoncino. Una volta tolti dal forno chiuderli dentro un sacchetto di plastica, in questo modo diventa più facile liberarli dalla loro pellicina. Una volta spelati, eliminare anche i semi e frullare la polpa. Io ne ho usato 2 cucchiaini e mezzo, il resto l'ho messo in basetti molto piccoli, coperti d'olio e regalati a mia zia e ai mia i suoceri, come fosse un gioiello... effettivamente facevano la sua puerca figura... e a me hanno costato lacrime e sudori freddi nel vero senso letterale della parola!

Sbucciare la cipolla e tagliarla a fette grossolane, farle ammorbidire insieme allo strutto dentro una pentola, questa è meglio che sia adatta per questo tipo di cotture lunga, io ho usato una specie di pentolino di ghisa, visto la quantità ridotta che ho preparato.
Massaggiare i pezettoni di carne con la salsa di peperoncino e versarli nella pentola insieme alla cipolla e cuocere molto lentamente con il coperchio socchiuso. A misura che cuoce aggiungere l'acqua di cottura dei fagioli in modo di non farlo bruciare e mantenere morbida la carne, dopo 2 ore di cottura aggiungere il cioccolato, ancora un'altra mezza ora e poi spegnere il fuoco....




...l'endomani:


perché si sà, il chili con carne è più buono l'indomani. Cominciate però, mettendo la birra in fresco e preparare il contorno e las tortillas.

contorno di patate dolci e borlotti:
3 patate dolci (medie)
250 gr. di borlotti (cotti)

tortillas:
125 gr. di farina di mais (avevo quella senza glutine)
50 gr. di farina di semola rimacinata
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
30 gr. di strutto
rosmarino fresco, tritato
acqua tiepida q.b.
sale



Mischiare le farine, il lievito, il sale e il rosmarino tritato. Amalgamarci lo strutto, lavorandolo velocemente e aggiungendo acqua a sufficienza da poter impastare senza che diventi un impasto appiccicoso. Fare delle paline grandi come una noce e coprirle con un panno umido per 20/30 minuti. Mettere a scaldare sul fuoco una padella, meglio di quelle pesanti, tipo piastra. Schiaciare le palline per le tortillas con i palmi delle mani. Passarle da una mano a l'altra dando dei colpetti per farle appiattire come facendo degli applausi. Vengono poco più grandi da 11 cm. cuocere da ambi latti fino che cominciano a dorasi e appaiono quelle tipiche macchie tostate. Conservarle tenendole calde dentro un recipiente con coperchio o pure avvolte in un panno come è spiegato qua

Mettere a scaldare il chili con carne, si è necessario aggiungere ancora qualche cucchiaio d'acqua dei fagioli. 
Sbucciare le patate, farle a dadi e friggere in padella con un cucchiaio di strutto e un dente d'aglio. Quando sono quasi pronte versare i borlotti scolati e amalgamare. 
Servire tutto caldo, insieme a una birra fredda... cosa molto gradita dal cozzaro che è stato un grande e se né mangiato un piattone intero, mentre io li chiedevo: dimmi com'è... come ti sembra? che sensazioni ti da?
e lui:  " hai presente Leopardi... come la quiete dopo la tempesta?"  
e poi ha aggiunto: "un 10...!"
A volte mi sorprende, l'ho già detto?

Per quello che mi riguarda, questa volta, posso soltanto documentare il contorno e las tortilla che accompagnano questo piatto, e posso confermare che sono fatti a posta per addolcire e calmare il palato, a ogni boccone di carne!
Vi confido però una cosa: il profumo di questo stufato, era talmente magico, che una dozzina di volte ho dimenticato la mia allergia e mi sono munita di forchetta per assaggiarla! Poi, per fortuna sono tornata in me.


Note:

  1. E' risultato molto picante a giudicare dallo sguardo dal cozzaro. Pensate che il pimento delle Antille, su una scala di piccantezza dall'1 al 10 e un 8...! I calabresi sonno un 4 o 5 e i friarelli un 3 o 4. In ogni modo quello che si posso testimoniare è il profumo, spettacolarmente allucinogeno, che usciva dal forno mentre li cuocevo, quasi come se mi volessero convincere della sua innocente reazione sul mio organismo... che delizia!
  2. Non ho salato la carne, non serviva, i sapori e la piccantezza è bastata ad insaporirla.
  3. Ho usato lo strutto in modo di immedesimarmi nella ricetta. Da dove questa proviene e come nasce, visto che l'olio di oliva in quel periodo non era conosciuto, si usavano i grassi animali, e non solo in cucina...  anche per proteggere, nutrire e impermeabilizzare gli stivali!
  4. Di fagioli ne ho cotto di più di quelli che ho usato, ma preferisco così in modo di averne altri da cucinare durante la settimana, a mal che vada li surgelo. E poi, vuoi mettere la soddisfazione a paragone di quelli che vendono in scatola? Naaaaaaa!  
  5. Per cuocere i legumi uso sempre sia l'alloro che l'alga kombu. 





Eco a voi, Anne e done del MTC il mio Chili and chocolat! E sappiate che mentre preparavo las tortillas battendo le mani in tv ho trovato una radio country ed eco la prova!






con questa ricetta partecipo al MTC di Aprile




giovedì 18 aprile 2013

CALAMARATA al pesce spada e olive

La Manu, la bellissima Manu stà per dare a luce. Da che la conosco, ho sempre pensato che ha un dono, ed è quello di riempire la stanza di luce soltanto con un accedo del suo sorriso, figuriamoci adesso che è in cinta! E uno splendore unico! E Federico lo sa, si vede da come la guarda. 
"Sono stupendi Fede e Manu", lo diciamo sempre il cozzaro ed io, quando capita che gli vediamo. 
E pensando a questa bella coppia; alla loro terra natale la Sicilia; a quella volta che ci fecero scoprire l'accostamento libidinoso del pesce spada e la pasta; ecco che questo stupendo pesce è fatto di nuovo ritorno sul tavolo di casa. 
Diciamo che anche questi giorni di sole e bel calduccio ne sono in parte responsabili, perché sano tanto di estate più che di primavera! Ma d'altronde l'inverno è andato via, vero? Non sia mai che questa primavera ci fa ancora brutti scherzi!!!...




ingredienti per 2 persone:
due fette di pesce spada
200 gr. di pasta calamarata
4/5 pomodori pelati (home made)
12/15 olive nere (denocciolate)
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine
sale


Tagliare a cubetti il pesce spada e farlo rosolare in una padella capiente con dell'olio, a fine cottura salare e mettere da parte. Nella stessa padella con l'olio avanzato (se serve aggiungerne ancora un po') dorare l'aglio e poi versarci i pelati tritati grossolanamente con una forchetta. 
A parte mettere a bollire la pasta.
Quando il sugo si è addensato versare le olive, poi il pesce spada e amalgamare per un paio di minuti. Scollare la pasta e versare nel sugo, amalgamare il tutto e servire.





se lo gustate accompagnandolo da con un vino bianco e fresco, seduti in terrazzo o in balcone o semplicemente dentro casa, con le finestre spalancate vedrete che vi sembrerà di essere in pieno state! 
Ma diciamolo... e speriamo che il tempo tenga!




note:
Avevo le olive nere snocciolate, ma di solito preferisco quelle con il nocciolo, peccato che non ci penso mai a comperarle!

L'aglio, lo levo dopo che il sughetto è pronto. Sono sicura che poi va a finire a me nel piatto e lo mordo di sicuro....

domenica 7 aprile 2013

FRANGIPANE, pere e cioccolato, per il mio compleanno...

Se penso alla Frangipane mi viene in mente quel MTC.... 
Ma mi viene in mente quella stupenda e golosa proposta fatta da Flavia ! E' stato un colpo di fulmine e mi ero promessa di farla per il mio compleanno. E bene è passato un anno. Il mio compleanno è arrivato, e la torta l'ho fatta! Ed è stata una bomba di bontà! Lo sapevo, lo sapevo!
In realtà dovevo postarla un po' di giorni fa, ma con tutte gli eventi fantastici di questo mese di marzo, non sono riuscita a farlo. Per di più, questa frangipane l'ho portata in ufficio e le foto che vedete le ho fatte al volo: dopo 4 o 5 scatti, la batteria della machina fotografica dell'ufficio è rimasta senza batteria! Ma perché sempre a me...? 
E così, il tempo di metterla in carica per qualche minuto, e tornare in cucina a scattare altre foto, la torta era finita!
volevo farvi vedere la fetta e il suo interno godurioso, ma niente, neanche le briciole.
Ma potete andare da qui, perche come sempre, Flavia fa ogni cosa come si deve e il suo passo a passo non si smentisce mai.




Per gli ingredienti e come fare questa torta, riporto qua sotto, le dosi e spiegazioni di Flavia.


Per la frolla:
500 gr farina 00
3 uova intere
200 gr zucchero
200 gr strutto /io 185 gr. (*)
1 cucchiaio di gocce di cioccolato(*)

Preparate la frolla  mescolando la farina , le uova, lo zucchero e lo strutto. Fate un impasto senza lavorarlo troppo. Distendete la frolla, rivestite una teglia (preferibilmente con fondo amovibile) e spargete le gocce di cioccolato pressandole e mettete a riposare il frigo circa mezz’ora.  Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta , o con uno spiedino di legno e sistemateci sopra un foglio di carta forno con dei fagioli ( o ceci o riso) da coprire tutta la superficie della tortiera. Infornate a 180° per circa 10 minuti, quindi rimuovete i fagioli e la carta e infornare nuovamente per altri 5 minuti circa.


Per la Frangipane

- 100g di farina di mandorle (o mandorle pelate)
- 100g di burro appena ammorbidito
- 100g di zucchero semolato
- 1 uovo
- 30g di fecola di patate/maizena

Montate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungete l'uovo leggermente sbattuto sempre lavorando con lo sbattitore, incorporate la farina di mandorle (o le mandorle precedentemente tritate finemente nel mixer con un paio di cucchiai di zucchero) poco per volta e la fecola (o maizena), continuando a montare.



Per le pere:
2 pere Abate grandi tagliate a tocchetti
½ baccello di vaniglia

1 cucchiaino di burro
2 cucchiai di zucchero

Mettete in un pentolino il burro, le pere e lo zucchero e aggiungete i semini del baccello di vaniglia, mescolate di tanto intanto e fate cuocere circa 15 minuti. Le pere devono restare sode , ma ben insaporite .



Per la ganache al cioccolato fondente:
150 gr di cioccolato fondente al 53%
150 gr di panna fresca
1 cucchiaino di burro

Portate ad ebollizione la panna e nel frattempo grattugiate il cioccolato. Versate la panna bollente sul cioccolato e mescolate con il burro fino ad amalgamare bene tutti gli ingredienti.
A questo punto stendete le pere sulla frolla, versateci sopra la ganache al cioccolato e con l’aiuto della sac-à-poche formate una spirale con la crema Frangipane. Infornate con il forno già caldo a 180°C per circa 20-30 minuti o fino a che la superficie della crema Frangipane  non sarà ben dorata. Lasciate raffreddare e sformate dalla teglia e servite  il giorno .






(*Flavia ha usato i morsels della Toll House adatti per le infornate, io non le ho trovate ed ho usato gocce di cioccolato fondente.

(*) di strutto ne ho usato solo 185 gr. perché ero convinta di averne abbastanza, e invece l'avevo usato precedentemente per fare la coca de recapte. Ad ogni modo l'impasto non ne ha risentito, perché era una differenza minima, anche coi dolci mi sono resa conto che la chimica ne fa parte, e la precisione degli ingredienti e come prepararli ha i suoi causa/effetto! 

Grazie Flavia!

martedì 2 aprile 2013

La fideuà vincitrice è ...


... appunto, una tra tutte le 131 fideuà che avete preparato per queste MTC di marzo
Ma prima lasciatemi il tempo di queste righe iniziali per dirvi quattro cose.
Per primo un GRAZIE di quelli che fan eco (che risuona) e anche con una ola (che parte dall'Italia ma che arriva a tutti voi che siete anche dall'altra parte del mondo); perché siete stati stupendi, anzi mi permetto di dirvi che siete "supermegafideuaires" (un po' italiano un po' catalano per dire che avete fideuàto da paguuura!). 

Mi metto prima con le mani avanti, già sapete come scrivo, errori e parole che magari invento come "supermegafideuaires" appunto, anche doppie che appaiono e spariscono come per magia, e allora meglio che non mi dilungo con un post chilometrico per raccontare di come mi è piaciuto, da matti, fare parte dei giudici di un MTC. Concordo con Stefania, che mi ha passato lo scettro, e vi dico che lo consiglio a tutti almeno una volta di vincere questa sfida, perché vi cambia molte cose, la prima l'autostima (un po' l'aumenta...) la seconda che conoscerete un mondo di persone splendide e modi di cucinare che prima non conoscevate. Pensavo che questa volta mi sarei persa una gara e non avrei potuto imparare niente di nuovo questo mese, e invece di cose ne ho imparate una "barcata"!

Mi avete fatto veramente impazzire a ogni vostra proposta. All'inizio, pensavo che con la fideuà ci sarebbero state poche partecipazioni, perché diciamolo, inizialmente spaventa... Ma poi, chi ci ha provato ha dato il meglio di sé, ha capito quanto può essere versatile, perché sempre di un piatto povero si tratta, e quando dico il meglio di se voglio dire che ci sono state delle proposte indecentemente stupende, proprio come quella di Mari o di Fabiola per non parlare della fideuà di Flavia o di quella di Elisa!
Ma una cosa che mi ha fatto molto piacere e mi ha sorpreso ancor di più è stato il vostro trainig autogeno, e lasciatemelo dire che anche su quel aspetto siete dei miti! Capaci di scatenare veri viaggi in alto mare, senza uscire dalle vostre cucine! Chi è salito in un barco pirata come Daniela e chi l'ha vissuto come un vero viaggio mercantile sulle coste mediterranee come Kika! Ma poi anche tante altre storie, che mi hanno fatto veramente pensare che siete meravigliosamente pazzi! Sappiate che ogni volta che passavo da voi non potevo fare a meno di rimanere sbalordita e leggervi con entusiasmo, già per questo vi meritate tutti un premio, perché riuscire a emozionarmi con 131 ricette tutte sulla fideuà, ce ne vuole...! 

Ma é stata lei che ha catturato la mia attenzione, se pur arrivata agli sgoccioli, poco prima della chiusa. Lei, la vincitrice di questo MTC di marzo!


Anna con la sua kosher-fideua...







Perché ho letto e assaggiato virtualmente ogni vostra fideuà, a volte mi davo un tot di piatti d'analizzare al giorno, da studiarmi mentalmente, qualcuno al mattino e qualcuno alla sera, se non sarei impazzita e mio marito mi avrebbe buttato fuori di casa, perché ho parlato solo di fideuà per tutto un mese e mai che li avesse preparata una! 
Ma è arrivata Anna, che i fideus li conosceva già da piccola, un piatto a lei molto caro che li ricordavano la nonna.
Già dal modo di cucinarla, agli ingredienti e alla salsa, questa è stata una ricetta che mi ha stupito subito, per me è stato come una magia. Diverse culture che in fondo condividono un qualcosa. Ricordi e modi di fare che assomigliano. 
Pensate di nuovo alle ristrettezze di una cambusa; dove i prodotti sono magari pochi e per tanto siamo condizionati da quello che abbiamo a portata di mano. Così anche Anna, ha saputo adeguarsi nella sua semplicità ed è riuscita ad ottenere degli accostamenti fantastici, magari un po' grossolani al vedersi, ma dopo tutto, un marinaio non guarda finezze e anche questo è stato una cosa che mi è piaciuta. 
Di fatti ho deciso di fare una cosa. Mettere all'opera, ma questa volta fatta da me, la ricetta vincitrice, e la magia che ho sentito al leggere e vedere il post è stata la stessa dalla prima all'ultima forchettata! Neanche a dirlo ho fatto il bis (il cozzaro il tris...!)


Adesso passo lo scettro ad Anna, che d'altra parte del mondo ci farà vivere un altro mese all'insegna del cibo, battente bandiera dell'MTC.